«Filomena ha ragione», soggiunse allora Fiammetta¹³, che era la più giovane e la più graziosa, «ma dove troveremo uomini in grado di difenderci, visto che i nostri parenti sono morti tutti? Non possiamo mica ammettere degli estranei nella compagnia, sarebbe rischioso!». Le ragazze dunque erano impegnate in questi discorsi, quand’ecco entrare in chiesa due giovanotti, di bell’aspetto e di buone maniere. Io li conoscevo bene: uno si chiamava Dioneo e l’altro Panfilo ed erano entrambi innamorati di due delle ragazze del gruppo. Anch’io, per la verità, provavo una certa simpatia per una di loro e avrei dato non so cosa per entrare in quella piacevole brigata¹⁴.
«La fortuna ci aiuta!», esclamò Pampinea appena li vide. «Ecco Dioneo e Panfilo, che sono due ragazzi discreti, di cui possiamo fidarci. Sono sicura che verranno con noi di buona voglia, se glielo chiederemo». Le sue parole suscitarono l’entusiasmo generale e Pampinea si alzò per andare incontro ai due giovani e fare loro, a nome del gruppo, la sua proposta. Entrambi dapprima rimasero perplessi, ma poi accettarono di buon grado. E intanto io, che ardevo dalla voglia di entrare nella compagnia , ma non sapevo come fare, cercavo, senza riuscirvi, il modo di presentarmi alle ragazze. Per fortuna Dioneo mi tolse dall’imbarazzo: «Anche tu qui, Filostrato!», mi disse.
Fu allora che Pampinea mi rivolse lo sguardo per la prima volta: «Lo conoscete?», domandò a Panfilo. «Certo, è un giovane discreto, di buona famiglia. I suoi parenti sono morti tutti e lui è rimasto solo, come noi».
«Allora, perché non ti unisci al nostro gruppo?», mi chiese Pampinea sorridendo.
13 Fiammetta: personaggio ispirato a Maria d’Aquino, la donna amata da Boccaccio durante il periodo napoletano.
14 brigata: compagnia.