«Su una ragazza, bella come una fata, che si è innamorata cotta di me, quando mi ha visto al pozzo, poco fa. Ma tu sta’ zitto, non dirlo a nessuno».
Bruno ghignò: «Oh, non sarà mica la fidanzata di Filippo?».
«Credo di sì. Ma che m’importa? Io, in queste cose qui, non guardo in faccia a nessuno. E, se mi ci metto, son capace di fregare anche il diavolo. Figuriamoci Filippo! E poi, mi piace tanto, mi piace da morire. Oh, quanto mi piace!» e, così dicendo, ricominciò a sospirare.
«Diavolo, adesso voglio informarmi su di lei», disse Bruno, «così ti farò sapere chi è e chi non è. E se davvero è la fidanzata di Filippo, tanto meglio, perché io la conosco bene e potrò mettere una parolina per te. Ma con Buffalmacco, come facciamo a tenere il segreto? Io non posso muovere un passo, lo sai, che ce l’ho sempre appiccicato!».
«Di Buffalmacco non mi preoccupo», soggiunse Calandrino, «ma di Nello, sì, che è parente di mia moglie e non vorrei che andasse a spifferarle tutto, guastandoci le uova nel paniere».
«Eh già, hai ragione!», rispose Bruno pensieroso. Poi, approfittando di un’assenza di Calandrino, andò difilato da Buffalmacco e Nello a riferirgli ogni cosa: «C’è una novità, amici, sentite un po’!», e gli raccontò della cotta che Calandrino si era preso per la fidanzata di Filippo.
«Questa sì che è bella! Bisogna organizzare una burla formidabile», soggiunse Buffalmacco.
«Una burla grandiosa, da non dimenticare più per un bel pezzo», soggiunse Nello.
«Puoi giurarci!», esclamò Buffalmacco. Dopo di che, senza por tempo in mezzo, Bruno, andò difilato da Filippo e gli raccontò tutti i particolari della cotta di Calandrino. Filippo e la Niccolosa si sganasciavano dal ridere, sentendo tutte quelle balordaggini, e insieme stabilirono ciò che ciascuno di loro doveva fare e dire, per divertirsi un po’ alle spalle dell’innamorato. Poi, Bruno tornò da Calandrino e gli disse: «Sai, mi sono informato, quella giovane che ti piace è proprio la fidanzata di Filippo.