Calandrino era tanto felice che non stava nella pelle: «Lascia fare a me, lo sai che con le donne sono un fenomeno!», rispose ridacchiando e ritornò al suo lavoro. Dopo un po’ sopraggiunse Filippo dicendo: «Maestri12, io devo andare a Firenze per certi affarucci. Lavorate di lena, mi raccomando, io ritornerò prima che posso!» e, fingendo di allontanarsi, si nascose dietro un albero, nel cortile, proprio di fronte alla casetta di paglia.
«Finalmente!», pensò Calandrino. Quindi, senza por tempo in mezzo, si precipitò dalla Niccolosa e, con la scusa di parlarle, la toccò con la carta incantata e si diresse di corsa verso la cascina. Subito lei, come Bruno le aveva suggerito, gli andò dietro e, chiusa la porta, senza neanche dargli il tempo di reagire, lo inchiodò al muro e, tenendolo fermo con le ginocchia e con le braccia, perché non si muovesse, cominciò a gridargli: «Oh Calandrino mio, dolcezza mia, cuore del mio cuore, lasciati guardare come sei bello, anima mia. Tu mi hai incantato, tu mi hai strappato il cuore con la tua ribeba», e altre sciocchezze di quel tipo, mentre lui tentava di divincolarsi e la implorava: «Dammi un bacino, dammi un bacino».
Bruno, Filippo e Buffalmacco che erano sopraggiunti nel frattempo e stavano a sentire dietro la porta, si sganasciavano dal ridere. Ma le risate più matte se le fecero quando arrivò di gran carriera monna Tessa, che, avvertita da Nello, era piombata giusto in tempo per cogliere il marito in flagrante13: «Traditore, bestione infedele, rimbambito!», gli urlò aprendo di furia la porta della cascina. La Niccolosa, con un salto, fuggì rifugiandosi fra le braccia di Filippo, e allora monna Tessa si lanciò, come una belva, addosso a Calandrino e cominciò a subissarlo di pugni, schiaffi e a graffiargli la faccia, gridandogli: «Brutto cane rognoso che non sei altro! Allora è vero che mi tradisci? Balordo rammollito.
Non ti vergogni, vecchio e laido14 come sei, di perderti ancora dietro alle donne!».
12 Maestri: è l’appellativo con cui ci si rivolge alle persone esperte in qualche mestiere, e che spetta a Bruno, Buffalmacco, Calandrino e Nello, in qualità di pittori professionisti.
13 in flagrante: sul fatto.
14 laido: brutto, ripugnante.