Non era un granché, ma lui si era montato la testa e girava per la città dicendo che con quei soldi voleva comprare un bel podere, e intavolava trattative con tutti i sensali4 di Firenze, come se avesse avuto diecimila fiorini d’oro da spendere, per poi battere in ritirata appena gli dicevano il prezzo del terreno che voleva acquistare. Bruno e Buffalmacco, saputa la cosa, cercarono di scoraggiarlo: «Ma che podere e podere, quei soldi lì faresti meglio a goderteli con noi in tante bisbocce, brutto bestione!», gli ripetevano.
Ma Calandrino da quell’orecchio non ci sentiva proprio: «Offrici almeno un pranzo!», insistevano quelli tornando alla carica, ma lui – neanche a parlarne! –, faceva spallucce e tirava dritto per la sua strada lasciandoli con un palmo di naso. Perciò Bruno e Buffalmacco, sdegnati, un giorno ne parlarono con Nello e decisero, tutti e tre insieme, di trovare un sistema per farsi una scorpacciata alle sue spalle. E così, il giorno dopo, di buon mattino, si appostarono davanti alla casa di Calandrino e attesero che uscisse per andare al lavoro.Il primo ad andargli incontro fu Nello:
«Buondì», gli disse Calandrino, ma Nello, invece di restituirgli il saluto, gli si parò davanti e lo fissò, con tanto d’occhi: «Che cos’hai da guardare?», gli chiese lui.
E Nello: «Ti sei mica sentito male, stanotte? Hai una faccia!».
Calandrino divenne più verde di una foglia: «Come sarebbe? Che faccia ho?».
«Mah, non saprei dirti! Mi sembri così diverso dal solito. Sarà una mia impressione!», rispose Nello, poi proseguì per la sua strada e Calandrino per la sua. Non aveva fatto due passi, che gli si fece incontro Buffalmacco: «Ehi, Calandrino, come va? Ti senti bene?», gli domandò.
«Come? Anche tu! Poco fa, Nello mi ha detto che ho una brutta cera!».
4 sensali: mediatori, negoziatori, coloro che svolgono il ruolo di intermediari fra chi vuole acquistare qualcosa (in questo caso un terreno) e un venditore.