«Non darti pensiero, caro», gli disse il dottore, «io ti farò preparare una bella medicina molto buona e gradevole di gusto, che in capo a tre giorni risolverà ogni tuo problema, e tu resterai più sano di un pesce. Ma, per prepararla, mi servono almeno tre paia di capponi belli grossi e altre cosucce. Perciò consegna a uno dei tuoi amici cinque lire di piccioli, affinché compri l’occorrente, e poi fammi portare tutto in bottega.Domattina, se Dio vorrà, ti manderò la bevanda e tu comincerai a berla: un bel bicchierone alla volta, mi raccomando, per tre giorni di fila».
«Maestro mio, sono nelle vostre mani», mormorò Calandrino e subito diede a Bruno cinque lire di piccioli e i soldi per comperare i capponi, mentre maestro Simone, tornato alla sua bottega, gli fece preparare un poco di chiarea9,che gli mandò il giorno dopo. Bruno, dunque, comprati i capponi e altre buone cosette, si fece una bella scorpacciata, insieme coi suoi compagni e con maestro Simone. Calandrino invece si bevve diligentemente la sua chiarea, per tre mattine di fila, come il dottore gli aveva consigliato. Dopo di che, trascorsi i tre giorni, maestro Simone ritornò a visitarlo e, alla presenza di Bruno, Nello e Buffalmacco, tastatogli il polso, gli disse: «Sei guarito completamente, caro. Perciò, da questo momento, ti puoi alzare e fare quello che vuoi».
Calandrino, felice come una pasqua, si alzò dal letto e si mise a ballare di gioia. E, da quel giorno in poi, con tutti quelli che incontrava, non la finiva più di lodare maestro Simone, che, con una
bella cura, in capo a tre giorni, senza nessuna pena, lo aveva fatto sgravare10. E Bruno,Nello e Buffalmacco?, mi chiederete. Beh, loro rimasero tutti soddisfatti per aver saputo, giocando d’astuzia, punire l’avarizia di Calandrino, sebbene monna Tessa, che aveva scoperto l’inganno, se ne lamentasse a lungo con il marito.

9 chiarea: bevanda medicinale.
10 sgravare: liberare dal feto, abortire.