I nostri vecchi si ricordano ancora di quando, cacciato da Siena e nemico dei conti di Santafiore, istigò la rivolta di Radicofani2 alla Chiesa di Roma e, insediatosi in quei paraggi, assaliva e rapinava coi suoi predoni chiunque passasse nei dintorni. Orbene, in quel tempo, sotto il pontificato di papa Bonifacio VIII, avvenne che l’abate di Cluny3, uno dei più ricchi prelati4 al mondo, si recò alla corte di Roma e lì fu sorpreso da un forte attacco di stomaco, tanto che i medici gli suggerirono di andare ai bagni di Siena che, con le loro acque salutari, lo avrebbero guarito senza fallo. L’abate, desideroso di guarire, con il permesso del papa, se ne partì verso Siena, con un vasto apparato di cavalli, bagagli e servitori, neanche fosse dovuto andare in Cina, senza preoccuparsi di Ghino e dei suoi ladroni che infestavano la zona. Ghino, infatti, che aveva i suoi informatori, era stato avvertito in tempo del suo arrivo e si era preparato a riceverlo come meritava, cioè con un’imboscata in grande stile. Il povero abate di Cluny non se ne accorse neppure e d’improvviso si trovò circondato da una trentina di briganti, che non si sapeva neanche da dove fossero sbucati: «Altolà, signor abate!», gli intimò uno degli uomini di Ghino, «abbiate la compiacenza di seguirmi dal mio signore, Ghino di Tacco, che sarà ben felice di ricevervi».
«Io non so di cosa tu stia cianciando, amico, e non conosco questo Ghino, che dici essere il tuo padrone. E comunque, per tua norma e regola, sappi che io non prendo ordini da nessuno», gli ribatté l’abate, perentorio.
«Messere», gli rispose l’ambasciatore sorridendo, «voi siete capitato qui, fra gente che ignora la paura e non ha timore di nulla, se non di Dio, e dove scomuniche e interdetti5 non sono che spauracchi senza importanza. Pertanto, io vi consiglio, per il vostro bene, di venire con me e di fare ciò che Ghino desidera».

2 Radicofani: località in provincia di Siena.
3 l’abate di Cluny: abate è il termine con cui si designa il superiore di un’abbazia; Cluny è invece una città della Borgogna, in Francia, celebre per il suo monastero, di cui l’abate, personaggio di questa novella, era, appunto, il superiore.
4 prelati: persone insignite di una carica ecclesiastica importante.
5 scomuniche e interdetti: la scomunica è la sanzione ecclesiastica che comporta l’esclusione di un fedele dalla comunione con la Chiesa, con privazione dei diritti e dei beni spirituali, in particolare della possibilità di ricevere i sacramenti.
L’interdetto, affine alla scomunica, è la sanzione con cui si proibisce a una persona il godimento di certi beni spirituali, con cui lo si priva cioè di determinati sacramenti. In poche parole, il messaggero, con questo discorso, vuol far intendere all’abate che Ghino e i suoi masnadieri non hanno paura di nulla e che a lui, perciò, conviene seguirlo in buon ordine, senza fare storie.