Il buon padre, che lo aveva confessato, quando seppe della sua morte, radunò i confratelli e, alla presenza del priore18, raccontò per filo e per segno la sua storia dicendo che era un santo e che bisognava riverirlo e fargli un gran funerale. Naturalmente, i frati gli
credettero e così, la sera stessa, celebrarono la veglia funebre in casa dei due usurai e il giorno dopo gli fecero un funerale con i fiocchi.
«Quest’uomo era davvero un santo, un puro di cuore!», diceva il frate dal pulpito e narrò, senza omettere nulla, la storia dei digiuni, della purezza e della castità del povero morto. E intanto la gente, che aveva seguito in massa la cerimonia, lo ascoltava a bocca aperta, trasecolando19. C’era chi aveva i lucciconi agli occhi; chi piangeva a dirotto; chi si batteva il petto e alzava gli occhi al cielo, in segno di pentimento. Tutti, poi, terminato il funerale, accorsero in frotta20 dal feretro21 a baciargli i piedi e le mani.
Molti gli strapparono addirittura gli abiti, pensando fosse una gran fortuna aggiudicarsi anche un pezzetto delle sue vesti. Il pellegrinaggio alla salma di Ciappelletto durò un giorno intero; quindi, scesa la notte, il corpo fu tumulato22 con tutti gli onori in un sepolcro di marmo, e sistemato in una cappella. E il giorno dopo, avreste dovuto vedere quanta gente cominciò a visitare la sua tomba, a venerarlo come un santo e a chiedergli miracoli! La fama della sua santità si era diffusa così in fretta, che ormai non c’era più nessuno, il quale, trovandosi in pericolo, non lo invocasse, chiamandolo – come lo chiamano tuttora da quelle parti – san Ciappelletto. E sapeste quante persone, a tutt’oggi, affermano, convinte, che egli abbia fatto e faccia molti miracoli a chi gli si raccomanda devotamente e con fiducia!

18 priore: il superiore del convento.
19 trasecolando: meravigliandosi, allibendo.
20 frotta: folla.
21 feretro: cataletto, barella su cui veniva deposto il cadavere.
22 tumulato: sepolto.