«Facile!», rispose, «io fingerò di essere storpio, mentre voi due mi sosterrete per le braccia, uno da un parte e l’altro dall’altra. State pur certi che, vedendomi, la gente si impietosirà e ci lascerà passare». Detto, fatto: di punto in bianco, Martellino si trasformò in uno storpio perfetto. Le membra erano rattrappite, gli occhi strabici, il viso storto, come se lo avesse colpito una paralisi, sicché, chi non avesse saputo ch’era sano, vedendolo così, lo avrebbe preso sicuramente per sciancato. Al vederlo, infatti, la gente distoglieva lo sguardo, impressionata, molti scuotevano la testa o si facevano il segno della croce e, impietositi, indietreggiavano per fargli largo, mentre Marchese e Stecchi, con un’espressione compunta, lo reggevano uno da una parte e l’altro dall’altra. In tal modo il nostro terzetto giunse senza fatica nel bel mezzo della chiesa, dov’era esposto il corpo del santo. Lì, alcuni gentiluomini, prelevarono il finto storpio e lo deposero sulla salma, affinché il santo lo guarisse.
Per un po’ Martellino rimase fermo, biascicando parole incomprensibili e scrollando la testa, come se avesse avuto un tic, poi, piano piano, cominciò a distendere le membra, prima rattrappite, e le dita delle mani e dei piedi, fino a poco fa tutte contratte e aggricciate3. Ora il viso non era più storto, gli occhi non erano più strabici: «Miracolo, miracolo!», si misero a gridare Stecchi e Marchese, mentre Martellino saltellava qua e là come un matto.
«Miracolo, miracolo!», gli fece eco la gente impazzita. Ora,il caso volle che quel giorno, in mezzo alla folla accorsa in chiesa per vedere il santo, ci fosse un fiorentino, il quale conosceva Martellino e i suoi compari. Costui, dopo essersi divertito un mondo a vedere lo spettacolo, sbottò a ridere: «Ma che miracolo e miracolo, fatemi il piacere!», esclamò, «quello era storpio come lo sono io!».
«Come sarebbe?», gli chiesero alcuni trevisani.
«Sarebbe che quel miracolato è un imitatore professionista, ed è così bravo che è capace imitare anche il diavolo, parola mia».
La notizia del falso miracolo si diffuse in un battibaleno tra la folla: «Sacrilegio e tradimento!», gridavano tutti, e i più infervorati facendosi strada nella calca, raggiunsero Martellino. E, giù, botte da orbi! Le busse fioccavano addosso al poveretto, come grandine, e lui disperato si difendeva, implorava pietà: «Ma io facevo solo per scherzare!».

3 aggricciate: contratte, rattrappite.