Appena giunta all’albergo, la domestica domandò subito di lui e, trovatolo, gli disse: «Messere, una gentildonna di questo paese, parlerebbe volentieri con voi, quando vi facesse comodo».
Andreuccio, che era molto vanitoso e si credeva bellissimo, pensò che quella donna si fosse perdutamente invaghita di lui, come se a Napoli, prima di lui, non avessero mai visto un bel ragazzo, e, tutto contento, accettò di incontrarla. E così la servetta lo accompagnò subito dalla sua padrona, la quale, appena lo vide, gli gettò le braccia al collo: «O Andreuccio, Andreuccio mio, che tu sia benvenuto!», singhiozzava baciandolo.
E lui: «Siate la ben trovata, madonna2 mia!», rispose mezzo allocchito3. Poi, la donna, che per far colpo si era vestita e ingioiellata come una regina, lo prese per mano e lo accompagnò nella sua stanza. La stanza profumava di rose, di fiori d’arancio ed era
adorna di bei mobili e tappeti pregiati: «Costei dev’essere una signorona!», diceva il giovane tra sé, guardandosi intorno imbambolato, mentre Fiordaliso continuava a piangere, senza stancarsi di accarezzarlo.
«Andreuccio, caro», gli disse con voce melliflua4, «forse tu ti sorprenderai dell’accoglienza che ti ho fatto e di queste mie lacrime, perché non mi conosci e non ha mai sentito parlare di me. Ebbene, ora ti rivelerò una cosa che ti sorprenderà ancora di più: io sono tua sorella».
Il giovane sgranò gli occhi e rimase di stucco: «Cheeee?…», sbottò sobbalzando.
«Proprio così», proseguì lei, senza dargli il tempo di replicare.
2 madonna: signora (letteralmente, «mia donna»), titolo di rispetto che veniva conferito alle donne di elevata estrazione sociale.
3 allocchito: stupefatto, sbalordito.
4 melliflua: falsamente gentile.