E l’altro: «La sento, sì: è il maggior puzzo del mondo. Ma da dove viene?» e, così dicendo, alzò la lanterna e vide, rannicchiato in un angolo, tutto nudo e tremante di paura, il povero Andreuccio.
«E tu cosa ci fai qui? Chi ti ha ridotto in questo stato?», gli chiesero. Andreuccio raccontò loro tutta la sua storia, di come fosse stato derubato e in seguito, caduto nella fogna, scacciato via malamente. I due, quando capirono ch’era stato in casa di Buttafuoco, gli dissero: «Ringrazia il cielo che sei ancora vivo, ragazzo, perché, se per caso non fossi caduto in quella fogna, ti avrebbero ammazzato mentre dormivi: sta’ sicuro. Così, oltre ai denari, ci avresti rimesso anche la pelle. E bada bene di non raccontare a nessuno questa storia, perché quel Buttafuoco è un criminale senza scrupoli, e non ci penserebbe due volte a venirti a cercare e ad ammazzarti». Poi, dopo aver confabulato un po’ fra loro, gli rivolsero di nuovo la parola, dicendo: «Per fortuna hai incontrato noi, che siamo galantuomini e vogliamo aiutarti. E, se farai quello che ti diremo, potrai guadagnare più soldi di quelli che hai perduto».
Andreuccio, che non aveva altra scelta, acconsentì e i due ladri gli riferirono per filo e per segno il loro piano. Proprio quel giorno si era celebrato il funerale dell’arcivescovo di Napoli, Filippo Minutolo. Costui era stato seppellito in pompa magna11, con vesti ricchissime, paramenti12 d’oro e d’argento, e con un rubino al dito che, da solo, valeva una fortuna: «Più di cinquecento fiorini d’oro: pensa un po’!», sibilavano i due, fregandosi le mani. «Si tratta solo di penetrare in chiesa, scendere nella tomba e rubare l’anello: uno scherzetto. Prima però sarebbe meglio che tu ti lavassi, perché puzzi in maniera insopportabile». Così, i due compari, avendo adocchiato un pozzo, vicino al casolare, decisero di calarvelo dentro, e, siccome nel pozzo c’era la fune, ma mancava il secchio, gli dissero: «Adesso ti caleremo legandoti in vita con la corda. Tu, quando hai finito di lavarti, scuotila, e noi ti tireremo su: va bene?».
11 in pompa magna: sontuosamente, in modo fastoso.
12 paramenti: ornamenti indossati dai sacerdoti e dalle autorità ecclesiastiche.