E guai a toccarle il vaso! Quella pianta, che, innaffiata con tanta cura, cresceva sempre più bella e profumata, era diventata ormai la sua compagna inseparabile. La bella Lisabetta stava ore e ore sulla soglia di casa, seduta accanto a questo vaso e gli parlava, come se fosse un essere umano.I vicini,vedendola in quello stato, meravigliandosi del suo comportamento e della sua bellezza sfiorita, riferirono ogni cosa ai suoi fratelli. E loro, che si erano già accorti delle sue stranezze e l’avevano più volte rimproverata per ciò, presero la soluzione che a loro parve migliore: le portarono via il vaso di nascosto.
Potete immaginarvi l’angoscia di Lisabetta quando non trovò più il suo bel basilico! La poverina cercò per tutta la casa, rovistò in ogni angolo, come una pazza, chiese ai fratelli, ai suoi vicini, ai servitori se lo avessero visto. Poi, non trovandolo, cadde ammalata e, nel delirio della febbre, continuava a disperarsi, a invocare il suo basilico, piangendo. I fratelli, meravigliati e insospettiti dall’insistenza con cui Lisabetta chiedeva di quel vaso, decisero di controllare che cosa vi fosse nascosto. Così, rimossa la terra, scoprirono il panno, e dentro il panno la testa, non ancora del tutto corrotta, in cui riconobbero facilmente quella del povero Lorenzo. La paura fu più forte della rabbia e i tre, seppellita in fretta e furia la testa in un luogo segreto, temendo che il loro omicidio venisse allo scoperto, senza dir nulla a nessuno, lasciarono Messina e si stabilirono a Napoli, avendo trasferito in quella città tutte le loro ricchezze.E intanto Lisabetta,ignara di ogni cosa, senza cessare di lamentarsi e di implorare il suo vaso, piangendo se ne morì, e questa fu la fine del suo sventurato amore. Finalmente, passati molti anni, la verità venne a galla e allora ci fu persino chi, impietosito, compose una canzone in suo ricordo, che ancora oggi si canta da quelle parti:

Chi fu mai quel malvagio scellerato
che mi rubò la testa dell’amato.
E il bel basilico che avevo annaffiato
con l’acqua delle mie lacrime amorose?