I due ragazzi, dunque, si amavano di amore sincero, tanto che Pietro, tormentato dalla passione, non riuscendo più a sopportare di vivere senza di lei, le chiese di sposarlo. Quando i suoi parenti lo seppero, apriti cielo!, andarono dal giovane e gliene dissero di tutti i colori: «Ti ha dato di volta il cervello? Tu, un Boccamazza, figlio di una delle più nobili famiglie di Roma, vuoi sposare una popolana, la figlia di un poveraccio?».
«Perché no? Ciò che conta è l’amore!», rispondeva lui.
«E l’onore, il decoro della famiglia, non contano per te?», gli ribattevano i parenti. «No, il consenso a sposare quella giovane, non te lo daremo mai, mettiti il cuore in pace». Così gli dissero, quindi intimarono a Gigliozzo di non tener conto delle parole di Pietro:
«Quella proposta di matrimonio non è valida», gli fecero sapere, «perché è stata fatta senza la nostra approvazione». Il povero Pietro, che moriva d’amore, vedendosi impedita la strada delle nozze, fu quasi sul punto di impazzire e volentieri avrebbe sposato l’Agnolella, anche senza il permesso dei parenti, se solo Gigliozzo glielo avesse consentito. Ma Gigliozzo era un uomo giusto e intransigente: «Se i tuoi parenti non vogliono, quel matrimonio non si farà. Non intendo mettermi contro la famiglia Boccamazza, per il capriccio di due giovani», concluse perentorio2. Tuttavia Pietro, che era un ragazzo volitivo3, dopo la prima delusione, non si rassegnò e, pur di realizzare il suo desiderio, decise di ricorrere a una soluzione estrema: la fuga.
«Fuggire insieme, ma sei matto?», soggiunse Agnolella, tutta scandalizzata.
«Non siamo noi a volerlo, sono loro che ci obbligano», le ribatteva Pietro. «E poi, non siamo i primi e non saremo gli ultimi.
Sai quante coppie, come noi, sono costrette a fuggire, perché i parenti si oppongono alle nozze?».
E lei: «Sì, ma ti sembra una bella azione? Cosa diranno dopo, mio padre e i tuoi parenti, quando verranno a saperlo?…».

2 perentorio: inflessibile, fermo.
3 volitivo: caparbio, risoluto.