Agnolella era terrorizzata dalle parole del vecchio, ma siccome era già tardi e non sapeva dove andare, decise ugualmente di trascorrere la notte lì: «Speriamo in Dio, che ci preservi dai pericoli», gli ribattè facendosi il segno della croce, «e poi, comunque vada, meglio finire tra le grinfie degli uomini, piuttosto che in bocca a qualche belva feroce». Così, legato il ronzino a un albero, entrò nella casupola e condivise la povera cena dei due vecchietti. Poi, quando venne l’ora di dormire, si gettò su un pagliericcio, così vestita com’era, e cercò di prender sonno, anche se il pensiero di Pietro e l’incertezza del domani, la tenevano desta. Per fortuna, anche quella notte tremenda passò; venne l’alba, e già qualche raggio di sole cominciava a filtrare, timidamente, tra le fessure del tetto di quella povera capanna, quando Agnolella sentì dei rumori minacciosi. Erano vociacce di uomini miste a uno scalpiccio di cavalli: «Ohimè, ci sono i briganti!», pensò e, senza por tempo in mezzo, balzò dal suo giaciglio e se ne uscì in un orticello, dietro la casa. Lì c’erano due bei mucchi di paglia, e Agnolella, senza starci a pensare tanto su, scelse il più grosso e ci si nascose dentro. Dopo qualche minuto, sopraggiunse un gruppetto di uomini, che vociavano e facevano un fracasso del diavolo. Agnolella, nascosta nel fieno, naturalmente non poteva vederli, ma li sentiva schiamazzare e, dalle parole che dicevano, dalle loro risatacce, capì immediatamente che si trattava di briganti. Quei banditi avevano bussato alla porta della casupola e si erano fatti aprire a suon di calci e parolacce. Poi, quando videro il ronzino di Agnolella, cominciarono a tartassare i due vecchietti, a chieder loro di chi fosse quel cavallo.
«Beh,… di nessuno. Non c’è nessun altro qui, eccetto noi due.
Questo cavallo, non so a chi sia scappato, ci capitò qui giusto ieri sera e noi lo abbiamo portato in casa, perché i lupi non lo divorassero».
«Allora», soggiunse il capo della brigata che aveva un ceffo terribile, «visto che non è di nessuno, tanto vale che ce lo prendiamo noi» e, così dicendo, si mise a sghignazzare come un demonio, seguito da tutti gli altri. In breve, i banditi si sparsero per la casa, un gruppo si insediò persino nell’orto e uno di quei bravacci, non sapendo che farsene, gettò la sua lancia proprio nel mucchio di fieno in cui era nascosta Agnolella, mancandola d’ un soffio.