Intanto, Pietro che aveva passato una notte insonne in cima all’albero e aveva anche veduto, da lassù, una torma di lupi divorargli il suo povero cavallo, tutto triste e intirizzito, se n’era sceso a terra, ed ora si stava dirigendo a piedi verso un fuoco, che aveva avvistato dall’alto della quercia: «Oh, se fosse uno di quei fuochi che accendono i pastori, di notte, per scaldarsi e tener lontane le belve!», pensava. Le sue speranze non furono deluse, per fortuna e Pietro, arrivato là, vide davvero un gruppetto di pastori intorno al fuoco, intenti a mangiare e a riposarsi: «Ehi, brava gente, sapreste indicarmi la strada per uscire dal bosco?».
«Se prendi quel sentierino a sinistra e lo percorri fino in fondo, ti porterà dritto davanti al castello di Liello di Campo di fiore», gli rispose uno di quei pastori.
«Liello di Campo di fiore, hai detto?», domandò Pietro, felice di sapere che un amico della sua famiglia abitava in quei paraggi.
«Certo, ha un bel castello qui vicino ed è anche molto ospitale coi foriestieri. Sempre si tratti di amici, naturalmente!», rispose il pastore ridacchiando.
Così, sollevato dalla notizia e confortato dal cibo che quei pastori gli offrirono gentilmente, Pietro si mise in cammino di buon passo e, dopo neanche un’ora, raggiunse il castello di Liello, dove potè riabbracciare la sua Agnolella: «Che fortuna insperata!», ripeteva fuor di sé dalla gioia baciando la ragazza.
«E io, che ti credevo morto!», diceva lei, ridendo tra le lacrime.
La moglie di Liello, che stava in disparte a osservare la scena, dapprima li rimproverò benevolmente per essere fuggiti da Roma, all’insaputa dei parenti, poi, vedendo che i due giovani si amavano di amore puro e sincero, decise di aiutarli e propose loro di celebrare le nozze lì, nel castello: «Mio marito e io vi faremo da testimoni,se siete d’accordo e pagheremo le spese. Quanto ai vostri parenti, non preoccupatevi, Liello ci metterà una buona parola e, visto che è molto amico dei Boccamazza,sistemerà le cose per il meglio». E fu così che Pietro e Agnolella si sposarono, e i parenti, grazie all’intercessione di Liello, si riconcliarono con loro e li accolsero felici, a braccia aperte, quando i due sposi ritornarono a Roma dopo le nozze.