Nastagio degli Onesti (dal racconto di Filomena) A Filomena tocca ora il compito di narrare una novella famosa, quella di Nastagio degli Onesti, un giovane ricchissimo e di buona famiglia, che si innamora di una ragazza, figlia del nobile Paolo Traversari, e per lei rischia di dilapidare il patrimonio, non ricavando nient’altro che il suo disprezzo. Il suo sembrerebbe un amore senza speranza, se un intervento «soprannaturale» non imprimesse una svolta decisiva alla vicenda costringendo la ragazza a deporre la sua superbia e ad accettare l’amore di Nastagio. Questa è, in sintesi, la morale della novella, che riflette pienamente il codice di valori della società medievale e della sua cultura cortese cavalleresca: l’amore è un sentimento squisito, segno di nobiltà d’animo e generosità, e chi lo disprezza, come fa la giovane amata da Nastagio, rischia di incorrere, oltre che nel biasimo degli uomini, nell’ira divina. Ma questa novella d’amore si distingue dalle altre anche per l’intervento del soprannaturale (l’apparizione dei due fantasmi che si rincorrono nella selva) che, nonostante gli elementi macabri, svolge un ruolo positivo: è un episodio esemplare in quanto favorirà il ravvedimento della ragazza e di molte donne, troppo restie a ricambiare l’amore dei loro innamorati. In Ravenna, antichissima città della Romagna, vissero molti uomini nobili e facoltosi , fra i quali un giovane chiamato Nastagio degli Onesti, che aveva ereditato dal padre e dallo zio un patrimonio inestimabile. Nastagio era scapolo e, con tutti i soldi che aveva, faceva la bella vita, finché un bel giorno s’innamorò perdutamente di una figlia di messer Paolo Traversari. 1 : ricchi 1 facoltosi