James Joyce Passeggiando Per dublino Mr Bloom va a spasso in apparenza senza meta nella sua Dublino, ma in realtà lo attendono due impegni: uno personale e un po delicato (ritirare una lettera al fermoposta) e un altro sociale (partecipare alle esequie di un conoscente). Nel frattempo incontra un classico seccatore, di cui riesce a liberarsi con qualche difficoltà. Questo esile intreccio è arricchito, però, da originali espedienti narrativi e stilistici. Il percorso di Mr Bloom è descritto in maniera minuziosa e particolareggiata, con indicazioni precise e reali. Ogni minima azione è presentata con estrema lentezza, come vista al rallentatore. Il paesaggio urbano e le situazioni anche più insignificanti offrono continue occasioni per far balenare i pensieri del protagonista, mai segnalati come tali dall autore, ma fatti scaturire in forma diretta, in modo disorganizzato e frammentario, come in effetti nascono e passano, fulminei e imprevedibili, nella nostra mente. Se si aggiungono frequenti giochi linguistici e associazioni di idee, ne risulta senza dubbio un testo innovativo e stimolante. James Joyce (Dublino, 1882 - Zurigo, 1941), partito dalla città natale, visse a Trieste, Parigi e Zurigo. Le sue opere, tra i capolavori del Novecento europeo, riflettono una costante tensione autobiografica e una vena sperimentale che lo portò a rivoluzionare progressivamente la struttura della narrativa tradizionale: dal particolare naturalismo dei Dublinesi (1914) alle prime registrazioni del flusso di coscienza di Dedalus (1917), dal monologo interiore con commistione di diversi livelli linguistici dell Ulisse (1922) alla dilagante simbologia e alla confusione delle lingue de La veglia di Finnegan (1939). da J. Joyce, Ulisse, Milano, Mondadori, 1991, trad. it. di G. de Angelis. 155