Elias Canetti OrgOgliO di famiglia Con occhi stupiti e curiosi di bambino, ma con riflessioni da adulto, lo scrittore ripercorre alcuni momenti indelebili della sua infanzia, ritornando con la memoria alla vecchia Europa del primo Novecento. Rievoca piccoli episodi vissuti nella città natale e le vivaci impressioni provate a contatto con una popolazione multietnica e plurilingue, ma soprattutto certi insegnamenti appresi in famiglia. Dal racconto emerge, così, la figura della madre, capace di trasmettere al figlio precoce la passione per la cultura, mentre mantiene una fede incrollabile nei valori esclusivi della propria stirpe, quasi a difesa di un pregiudizio di casta. Per l autore, invece, ormai lontano dall incanto di quegli anni e segnato dall esperienza, rimangono intatti soltanto l amore per la vita e una contraddittoria fiducia nell umanità, alla quale si dichiara orgoglioso di appartenere, nonostante ne abbia sempre denunciato errori e debolezze nelle sue opere. Elias Canetti (Rustschuk, 1905 - Zurigo, 1994), nato in Bulgaria da genitori ebrei di origine spagnola, iniziò gli studi a Manchester, ove imparò l inglese, e li proseguì a Zurigo, Francoforte e Vienna, laureandosi in chimica. Il tedesco divenne, pertanto, la sua lingua elettiva per tutta la vita. Nella copiosa produzione letteraria, oltre a testi teatrali e raccolte di racconti, spiccano Auto da fé (1935), grottesco romanzo sulla follia e solitudine della societa contemporanea, il monumentale saggio Massa e potere (1960) e la serie di volumi autobiografici La lingua salvata (1977), Il frutto del fuoco (1980) e Il gioco degli occhi (1985). Ottenne il premio Nobel nel 1981. da E. Canetti, La lingua salvata, Milano, Adelphi, 1991, trad. it. di A. Pandolfi e R. Colorni. 19