Agota Kristof Numeri sbAgliAti A chi non è capitato, al telefono o sul cellulare, di ricevere la chiamata di qualche sconosciuto/a? Oltre agli scocciatori, più o meno professionali, o alle persone moleste, ci sono i semplici distratti, fra cui gli educati che si scusano, ma anche i villani; e in genere bisogna comunque stare attenti a come si risponde. Se, però, si è soli, in difficoltà di rapporto diretto con gli altri o in un periodo negativo, e si dà ascolto a un capriccio, accettando con imprudenza qualsiasi proposta di compagnia, le conseguenze possono essere imprevedibili. proprio quanto accade al giovane protagonista di questo racconto, che, pur se un po scettico e capace di autocritica, si lascia incantare da una voce di donna, preso dalla fantasia di una possibile avventura. L interlocutrice, infatti, gli fissa un appuntamento per il giorno seguente; e l incontro avverrà, ma sarà breve e singolare, perché la realtà provoca spesso amari risvegli in chi cede a sproposito al desiderio di sognare. Agota Kristof (K szeg, 1935) ha abbandonato la sua Ungheria nel 1956 per motivi politici, scegliendo una specie di esilio volontario in Svizzera, a Neuch tel, dove ancora oggi risiede. Fra le opere di maggior rilievo, quasi sempre scritte in francese, compaiono, oltre ad alcuni drammi, specialmente romanzi e racconti, talora anche autobiografici: Il grande quaderno (1987), Quel che resta (1988), La prova (1989) e Ieri (1996), da cui è stato tratto il film di Silvio Soldini Brucio nel vento (2002). La Trilogia della città di K., pubblicata in Italia nel 1998, ha avuto molti adattamenti teatrali, sino al più recente, messo in scena con il titolo di Separazione dalla compagnia Le-gami per la regia di Luca Nava. da A. Kristof, La vendetta, Torino, Einaudi, 2005, trad. it. di M. Balmelli. 245