apek Karel C Volare Un tranquillo uomo comune sogna per tre notti di seguito di saper volare e, al quarto giorno, si accorge di poterlo fare davvero: così, senza sforzo, leggero come una farfalla. All'inizio non sa bene come gestire quella facoltà straordinaria e se ne serve solo per modeste esperienze, considerandola una specie di passatempo segreto e solitario, anche perché teme le reazioni degli altri. Poi, decide di rendere pubblica la sua capacità, presentandosi a una commissione statale di esperti in educazione fisica. I tecnici, però, gli impongono regole prestabilite e una precisa impostazione dei movimenti, cosicché il protagonista finisce per sentirsi legato nei muscoli e nella volontà, e fallisce la prova. Infatti, secondo la tesi dell autore, bloccare la libera spontaneità di un individuo, fissandogli un rigido comportamento artificiale, è proprio il sistema per renderlo incapace di «volare , trasformando reali possibilità in sogni irrealizzabili. Autore fra i più noti della letteratura ceca, Karel C apek (Malé Svaton ovice, 1890 - Praga, 1938), laureatosi in Filosofia, fu precettore, giornalista, direttore e regista di teatro. Dei viaggi in molte nazioni europee è rimasta vivace testimonianza nei suoi reportage, da lui stesso illustrati con arguti disegni. La sua vastissima opera, sempre suggerita da interessi umani e sociali, spesso ricca di spunti fantastici e pervasa da un sorvegliato umorismo, comprende saggi, commedie (in R.U.R., 1921, inaugurò il termine ròbot ), raccolte di novelle, tra cui Racconti dall una e dall altra tasca (1929), e romanzi in prevalenza utopistico-allegorici, come La guerra con le salamandre (1936). da K. C apek, in Umoristi del Novecento, Milano, Garzanti, 1959, trad. it. di D.D. di Sarra. 275