Virginia Woolf La VedoVa e iL pappagaLLo Una vedova, povera e anziana, viene informata da uno studio legale della morte del fratello, un vecchio avaro e cattivo, con cui non era più in contatto da anni. Le viene anche comunicata la sorprendente notizia del testamento a suo favore: la casa e una cifra considerevole in eredità. Allora, facendosi prestare i soldi per il viaggio, si reca nel lontano paese ove abitava il defunto, ma la casa è in rovina e non vi è traccia di qualcosa di valore, tanto meno di corrispondente alla somma sperata. Nelle stanze inabitabili trova solo un pappagallo, con il quale, amante degli animali com è, fa subito amicizia e intraprende la ricerca sempre più affannosa e frustrante del tesoro. Alla fine, però, dopo tragicomiche peripezie, superate con estrema difficoltà, perché la protagonista è zoppa, piuttosto miope e piena di acciacchi, la tenacia premierà i suoi sforzi e specialmente quelli dell amico pennuto, facendo coincidere, una volta tanto, sogno e realtà. Virginia Woolf (Londra, 1882 - Rodmeil, 1941) fu sottile indagatrice dello spirito umano attraverso opere che ricompongono i frammenti del tempo entro il cerchio della poesia e della memoria. Dopo qualche novella giovanile tradizionale, come quella qui riportata, acquisì grande originalità strutturale e stilistica, e alternò acuti saggi critici a numerosi racconti e romanzi, tra cui La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927), Orlando (1928) e Le onde (1931), imprimendo una nuova direzione alla narrativa inglese ed europea. Soggetta a ricorrenti crisi depressive, morì suicida. da V. Woolf, Tutti i racconti, Milano, La Tartaruga, 2003, trad. it. di A. Bottini. 311