INTRODUZIONE 1. Le radici comuni della civiltà europea Per ritrovare le comuni radici europee, occorre retrocedere molto nel tempo. Del resto, la denominazione di vecchio continente data all Europa allude soprattutto al complesso percorso storico e culturale in cui si sono elaborati modelli ideali validi per tutto il mondo occidentale. Ciò non significa che quanto si è prodotto nel lontano passato abbia costituito nei secoli un patrimonio immutato e immutabile, recepito e accolto dai diversi popoli europei in maniera e misura eguali. Piuttosto, occorre osservare che le radici comuni, estendendosi e diffondendosi, hanno talvolta generato alberi diversi, mentre alcune, apparentemente scomparse o recise, sono riaffiorate e hanno acquistato vitalità in altri tempi e luoghi: così è stato, per esempio, per il concetto di democrazia, che, nato nell antica Grecia e quasi dormiente fino alla Rivoluzione francese, ha poi mostrato tutto il suo vigore. Un processo analogo si è verificato per altre sostanziali acquisizioni. Il diritto latino fu diffuso in gran parte d Europa dall Impero romano, mentre l età medievale diede ai popoli europei un impronta religiosa tuttora viva. Il periodo umanistico-rinascimentale affermò la dignità dell esistenza umana anche a prescindere da un fine ultraterreno e pose le premesse dello Stato moderno. Né si può dimenticare l apporto della cultura europea all elaborazione di un idea di scienza fondata sull esperienza e che costituisce la base dei grandi sviluppi scientifici e tecnologici dei secoli successivi. La conferma di una comunione culturale europea si può ravvisare, del resto, nel fatto che i movimenti intellettuali e quelli artistico-letterari formatisi nei diversi momenti storici interessarono pressoché contemporaneamente quasi l intero continente. Senza dubbio, non si può disconoscere che spesso i mutamenti e i progressi sono avvenuti attraverso violenze e guerre, alcuni princìpi 9