La libreria 137 15 Un brutto incontro Partirono la mattina dopo tutti e quattro in gran fretta. Anche de Fabbris, che aveva abbandonato la sua dimora a Bellagio senza esitazioni. «Mi ero comunque stancato di stare in quel buco , disse. «Pieno di zoticoni! Anche se, devo ammettere che mi davano di che vivere Non passava giorno che qualcuno di essi non venisse a chiedermi qualche intruglio. Ma adesso ho finito di lavorare per gli altri; adesso farò la vita del ricco signore, anzi del ricco alchimista. Avevano chiesto a un barcaiolo di portarli da Bellagio all altra parte del lago dove avevano acquistato dei cavalli.Da lì avevano proseguito per Lecco,sempre cercando di farsi notare il meno possibile. La notte precedente non avevano chiuso occhio: dopo aver trasportato il forziere sotto una grande roccia lungo il lago,si erano spartiti il contenuto. Avevano riempito le tasche e le sacche di monete d oro, ciononostante ne rimaneva ancora più della metà. «Che cosa facciamo di questo? Non possiamo trasportarlo , aveva detto Benvenuto. «Possiamo sotterrarlo , aveva proposto Marco. «Così facevano i miei antenati. Non che essi sotterrassero tesori, ma i loro averi sì, per esempio, quando il mio prozio Marcolino Della Coltre Un occhiataccia da parte di Alessandro e Benvenuto lo aveva messo a tacere. «Sì ,replicò de Fabbris,«è una buona idea.Però se lo sotterriamo in un solo posto, il primo di noi che torna se lo può portare via.