205 S CHEDA 1 Viaggiare nel Rinascimento La storia segue le vicissitudini dei tre protagonisti per le strade del Nord Italia. Essi, infatti, partiti dalla Toscana raggiungono Milano e poi il Lago di Como, viaggiando a cavallo, ma prevalentemente a piedi. Viaggiare gioca un ruolo di grande importanza nella vita degli uomini del Medioevo. Sebbene la rete delle strade romane fosse praticamente scomparsa successivamente alle invasioni barbariche, dopo il Mille la gente si muoveva continuamente a piedi, a cavallo, su carri. Vennero ripristinati o aperti collegamenti nuovi e più rapidi, che potevano costituire itinerari per i contadini (che andavano alle fiere per vendere i loro prodotti), per i mercanti e soprattutto per i pellegrini. Ma viaggiare, ancora nel periodo in cui è ambientato il nostro romanzo, presenta innumerevoli pericoli e disagi. Si potevano trovare strade sconnesse, o addirittura bloccate che costringevano a soste o a viaggi extra, come accade ad Alessandro; a ogni frontiera occorreva presentare un salvacondotto o pagare un pedaggio e, minaccia costante!, ci si poteva imbattere in predoni (i briganti del romanzo). Questi tendevano i loro agguati soprattutto nelle vaste aree deserte che separavano gli agglomerati urbani: derubavano e non si facevano scrupoli a uccidere quando lo ritenevano necessario. Ma i viaggiatori per eccellenza di questi tempi erano i pellegrini. I pellegrini intraprendevano dei viaggi di fede che avevano come meta alcuni santuari. Moltissimi partecipavano ai pellegrinaggi, sia pure per diverse ragioni: chi per sciogliere un voto, chi per ottenere delle indulgenze, chi ancora per acquistare una reliquia, chi per esprimere la propria devozione, chi per fare penitenza. Andare in pellegrinaggio significava abbandonare la propria vita per un lungo periodo di tempo e affrontare un viaggio incerto e pieno di pericoli. E non solo Anche chi avrebbe potuto permettersi di viaggiare in modo più comodo e confortevole, come i ricchi e i signori, sceglieva di affrontare il viaggio come tutti gli altri. Era credenza comune, infatti, che il pellegrinaggio dovesse essere difficile e sofferto, partendo dal presupposto che maggiore era la sofferenza, maggiore sarebbe