210 S CHEDA 3 La vita quotidiana L igiene Nel XVI secolo lavarsi non era un abitudine. La mancanza d igiene era in parte legata alla percezione del corpo, che era diventato una specie di tabù, in parte alla comparsa di malattie gravissime, come la peste e la sifilide, che si propagavano senza che i dottori e gli studiosi di allora potessero darvi una spiegazione. Questi due flagelli determinarono la decisione di chiudere i bagni pubblici, stabilimenti in cui erano predisposte stanze e vasche in cui uomini e donne potevano lavarsi separatamente. Secondo una diffusa teoria, lavarsi era dannoso perché l acqua penetrava attraverso i pori e, in questo modo, poteva trasmettere malattie. L igiene personale era marginale, vista anche la mancanza, in quasi tutte le abitazioni, di acqua corrente e di locali adibititi a bisogni fisiologici. Anche nelle città, lo stato di pulizia era disastroso. Le corti più eleganti e più evolute d Europa erano, dal punto di vista igienico, in condizioni spaventose, e gli stessi sovrani non si lavavano. Un altra convinzione diffusa era che uno strato di sporcizia potesse proteggere dalla malattie. Perciò entrò in uso un tipo di igiene personale asciutto ovvero che faceva a meno dell acqua. Per pulire le parti del corpo, per esempio, si utilizzava semplicemente un panno pulito. Oppure si consigliava di usare l acqua, ma mescolata con aceto e vino perché si pensava che l acqua, usata da sola, danneggiasse la vista, causasse mal di denti e influisse sulla carnagione. Per le classi abbienti era consigliato l uso della cipria, che si applicava sul viso la sera e si toglieva di mattina in modo che togliesse tutte le impurità. Perciò ciprie profumate e colorate, utilizzate indistintamente da donne e da uomini, entrarono a far parte delle vita quotidiana dei nobili. La moda La moda nell abbigliamento è sempre esistita anche se, nel passato, le mode cambiavano più lentamente rispetto a oggi. La moda italiana