212 S CHEDA 4 A tavola Le differenze sociali si manifestavano più che mai nella cucina. Il cibo, in effetti, fu nel Rinascimento il principale elemento di distinzione tra i ceti. I ceti superiori si nutrivano di alimenti raffinati, quelli inferiori, invece, di cibi più grossolani. Come viene detto nel romanzo, la carne (soprattutto selvaggina e pollame) era, prevalentemente, un piatto da ricchi che di rado compariva sulla tavola dei meno abbienti. La loro era una dieta piuttosto povera costituita da pane nero, cipolle, rape, formaggio (spesso inacidito). Tuttavia, in occasioni come matrimoni o feste religiose, anch essi potevano permettersi una tavola più ricca e variata. Uno dei pasti della famiglia aveva luogo tra le nove e le dieci di mattino, l altro la sera. In questo periodo, in cui l Italia era frammentata politicamente, ma diversi stati godevano di una certa ricchezza, nacquero in Italia delle ricette elaborate e anche salse e intingoli che accompagnavano carne e pesce. Vennero introdotte delle novità come le minestre preparate con brodo o latte, riso e cereali, e alcuni piatti importati dall estero come il bianco mangiare. Fra i piatti più diffusi ed elaborati, di cui troviamo le ricette nei libri di cucina del tempo ci sono torte simili alle nostre torte salate ovvero involucri di pasta ripieni di carne o pesce o verdure o altro. Un piatto tipico della Toscana (che si trova sulla tavola di Messer Pintore nel romanzo) è il berlingozzo , fatto con farina, zucchero e uova, che, sebbene dolce, costituiva in genere la prima portata; un altro piatto diffuso portava il nome di bianco mangiare ed era una specie di budino a base di latte, farina e zucchero. Ricordiamo che lo zucchero era un segno di prestigio e di distinzione che contraddistingueva la cucina dei ricchi. Già diffusa, e base del nutrimento di molti, era la pasta, che godeva di un altissimo gradimento: i più ghiotti la mangiavano fritta, altri la cucinavano nell aglio o con altri condimenti.