215 S CHEDA 6 Leonardo da Vinci Alessandro nutre una grande ammirazione per Leonardo da Vinci. Come dice al maestro (che non si dimostra in accordo con lui), Leonardo ha cercato sì di fare cose nuove. Mi è stato raccontato che i suoi dipinti sono diversi da quegli degli altri, che egli prova, sperimenta Leonardo non era di Firenze: nato in un borgo chiamato Borgo di Vinci tra Empoli e Pistoia, la sua famiglia si era trasferita a Firenze quando lui aveva circa sedici anni. Qui, un anno dopo, diventò allievo del famoso pittore e scultore orafo Verrocchio, presso cui cominciò a sviluppare la sua spiccata personalità artistica e a mostrare il suo grande talento. A Firenze dipinse diverse opere tra cui l Adorazione dei Magi per la chiesa di San Giovanni Scoperto, appena fuori Firenze. Sebbene Firenze gli offrisse delle buone possibilità, Leonardo (come sottolinea Alessandro nel romanzo) lasciò la città in cerca di nuovi stimoli. Si recò alla corte del Duca di Milano Ludovico Sforza presso cui rimase per diciassette anni, dal 1482 al 1499, anni che furono, per lui, molto fertili. A Milano, infatti, realizzò alcune delle sue più famose opere pittoriche: la Vergine delle Rocce e l Ultima Cena, quest ultima conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano. Come ingegnere idraulico fece operare la bonifica nella bassa lombarda, mentre realizzava le decorazioni del Castello Sforzesco per le nozze del signore di Milano. E non solo: in questo periodo sviluppò un crescente interesse per lo studio dell anatomia, come dimostrano i suoi disegni, che sono frutto di approfondite ricerche sul corpo umano (si dice che si recasse negli obitori per sezionare i corpi dei cadaveri al fine di comprendere meglio l anatomia). Negli ultimi anni trascorsi a Milano, Leonardo intrattenne stretti rapporti con alcuni studiosi di matematica a cui mostrò i suoi appunti per il trattato sulla luce e sul moto. Il 1499 segnò la fine del soggiorno di Leonardo a Milano. In quell anno, infatti, Milano e il suo territorio furono invasi dalle truppe del re di Francia (come viene descritto nell ultima parte del romanzo).