La libreria 23 2 Marco Io ti amo più di me stesso, mia cara Beatrice, ma se tu non vuoi fuggire con me, non vedo altra soluzione che dirti addio. Lascio questo luogo, che per me è diventato fonte di sofferenza e di angoscia. Ogni cosa su cui si posa il mio sguardo, ogni suono che sento, mi ricordano i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue dolci parole. Addio. Tuo, per sempre Marco Marco chiamò il servitore. «Gianpiero , gli disse, «fai quest ultima cosa per me. Va al castello dei Rosaspina e consegna la lettera a Monna1 Beatrice. «Ma messere2, a quel castello non mi fanno neppure avvicinare! I signori sanno che io sono il vostro servo e che porto messaggi per la giovane dama. «Ma tu, Gianpiero, ne sai una più del diavolo. E poi, questa sarà l ultima volta, te lo assicuro. Il servitore, un uomo dalla faccia rugosa e i capelli bianchi, lo guardò con un espressione incredula. «Te lo giuro, è così , ripeté Marco. Gianpiero prese la lettera dalle mani del giovane. 1 2 Monna: signora nel linguaggio del tempo (toscano). messere: signore come titolo onorifico attribuito a persone importanti.