66 8 Nel palazzo di messer Pintore Benvenuto, ora solo, poteva camminare speditamente. Non era ancora calato il buio quando raggiunse il villaggio più vicino. Qui chiese quale fosse la dimora del signore del luogo. «Quello è il palazzo di messer Pintore , gli disse un contadino indicandogli una grande casa sulla cima di una collina. «Ma , aggiunse squadrandolo, «non so se vi riceverà. Giusta osservazione , pensò Benvenuto, sono proprio male in arnese.Tutto stracciato e sporco, sembro un mendicante.Però devo provare, non mi resta altro da fare. Bussò alla porta del castello; il servitore che aprì non gli lasciò quasi il tempo di parlare. «Non accogliamo accattoni ,disse.«Puoi passare domani a mezzogiorno. «Non sono un accattone, devo parlare con il signore , replicò lui. «Vengo per conto di E fece quel nome. E allora tutte le porte gli si aprirono, come se avesse pronunciato una formula magica. Il servitore riferì al padrone, che lo ricevette subito. «Se mi state menando per il naso, giovanotto , lo apostrofò appena entrato, «vi avverto che la pagherete. «Non è uno scherzo, signore , rispose Benvenuto che raccontò più brevemente possibile tutta la vicenda. «Vi do subito un cavallo e un uomo che vi scorti per andare a prendere la signora , disse lui. «Questa notte sarete ospiti nel mio castello.