INTRODUZIONE 2. Come erano fatti n I campi di concentramento sorgevano di solito in posti isolati, lontano dagli occhi della gente. La loro ampiezza naturalmente variava, ma lo schema costruttivo era quasi sempre uguale. Essi si componevano di tre parti concentriche: all esterno la zona dei comandi, dove erano situate le caserme, gli uffici amministrativi e le case, spesso splendide, degli ufficiali; in uno spazio più interno sorgevano le abitazioni dei sottufficiali delle SS, a pochi chilometri dal campo di prigionia; infine, al centro, il campo di prigionia vero e proprio. Quest ultimo, nonostante ospitasse un numero di abitanti di gran lunga superiore rispetto alle prime due zone, era assai meno esteso e quindi risultava perennemente sovraffollato. Eventuali tentativi di fuga erano pressoché impossibili poiché il settore era interamente cinto da filo spinato percorso da una forte corrente elettrica, mentre dalle alte torri di guardia vegliavano soldati muniti di mitragliatrici. Sopra il portone d ingresso si trovavano gli uffici della polizia e quello del comandante in servizio; tali edifici erano sormontati da una torre sulla cui sommità erano collocati dei proiettori che permettevano di illuminare ogni zona del campo. Appena oltre il portone d ingresso si apriva un ampio spazio dove si tenevano le adunate. Il Lager vero e proprio era formato da una serie di Block, le squallide baracche dei prigionieri, accanto alle quali altre baracche ospitavano i servizi di prima necessità (gabinetti, lavatoi, cucine, infermeria, magazzini). 3. La sorveglianza n La sorveglianza dei Lager fu affidata per breve tempo alle SA, le cosiddette camicie brune , il corpo paramilitare del partito nazista; a partire dal 30 giugno 1934, allorché le SA furono sciolte con un feroce colpo di mano, a svolgere tale ruolo vennero chiamate le Schutzstaffel (Reparti di Difesa), più note con l abbreviazione SS. Questa formazione, che si distingueva per la fanatica disciplina e per la cieca obbedienza al F hrer, svolse con spietata efficienza, fino alla caduta del nazismo, il compito affidatole. Il numero dei sorveglianti, se raffrontato alla massa sterminata dei prigionieri, era davvero esiguo. Ciò fu possibile grazie al sistema uti10