John Boyne Il BamBIno con Il pIgIama a rIghe Il brano seguente non narra una storia realmente accaduta, ma è tratto da un romanzo di grande successo, che ha ispirato un film di altrettanto successo. La ragione dell interesse suscitato nei lettori sta nel fatto che queste pagine non descrivono il Lager dall interno, con la precisione meticolosa con cui l operazione viene normalmente svolta dai testimoni superstiti. In questo caso il campo viene osservato attraverso gli occhi ingenui di Bruno, un bimbo di nove anni figlio del comandante di Auschwitz, affascinato da quel mondo che egli vede oltre la rete, popolato di uomini che indossano uno strano costume, simile a un pigiama a righe . E quando, al di là della recinzione, Bruno scorge un bimbo della sua stessa età, stringe con lui un amicizia breve ma intensa. Egli decide così di esplorare, insieme al suo amico, quello spazio per lui misterioso, non potendo immaginare che questa esplorazione lo porterà a condividere la tragedia di tante altre persone con il pigiama a righe . Una caratteristica che spesso contraddistingue i romanzi dello scrittore irlandese John Boyne (1971) è il fatto che gli eventi vengono visti attraverso gli occhi di bambini o comunque di personaggi che sono bambini all epoca in cui questi eventi si svolgono. Così la storia di Buffalo Bill viene narrata da un suo pronipote, mentre la vicenda dell ammutinamento del Bounty è raccontata dal mozzo quattordicenne della nave. Questa stessa tecnica viene adottata nel romanzo Il bambino con il pigiama a righe (2006), opera tradotta in decine di lingue e venduta in milioni di copie. Da: John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe, Milano, Rizzoli, 2009, traduzione di Patrizia Rossi. 157