Vincenzo Pappalettera Finalmente liberi L arrivo dei liberatori costituisce un momento entusiasmante e tragico al tempo stesso: entusiasmante perché riconsegna alla vita uomini ridotti a una schiavitù disumana e privati perfino del loro nome; drammatico perché il campo presenta un aspetto spettrale che lascia allibiti e commossi i soldati statunitensi. Mucchi di cadaveri sono disseminati dappertutto, mentre larve umane ormai agonizzanti si dibattono inutilmente, incapaci di sollevarsi da terra; ma forse lo spettacolo più terribile è costituito dalla lotta feroce cui i prigionieri superstiti, fantasmi allo stremo delle forze, danno vita per contendersi con brutale violenza il poco cibo scovato nei magazzini. Poi la ragione ha la meglio e il ritorno alla normalità, pur difficile, inizia: ognuno viene nuovamente chiamato con il proprio nome e ognuno ha la possibilità di dedicarsi a un lavoro che non è più, come in precedenza, un anticamera della morte. Storico e scrittore italiano, Vincenzo Pappalettera (Milano, 1919 - Cesano Maderno, 1998) militò nella Resistenza durante l occupazione tedesca; per questa attività politica fu arrestato nel 1943 e deportato nel Lager di Mauthausen. Nelle sue opere fornisce una testimonianza diretta dell esperienza vissuta (Tu passerai per il camino, 1965; Nei Lager c ero anch io, 1973; Ritorno alla vita, 1976); di notevole interesse sono un resoconto sul processo di Norimberga (La parola agli aguzzini, 1969) e un saggio storico sulle motivazioni che condussero il regime nazista alla creazione dei Lager (Nazismo e olocausto, 1996). Da: Vincenzo Pappalettera, Tu passerai per il camino, Milano, Mursia, 1997. 175