Lidia Beccaria Rolfi Il difficile ritorno Come scendo dalla funicolare26, a Piazza, incontro volti noti. Ho già visto Valerio del bar Aragno che mi ha rassicurata: a casa mia stanno bene tutti. Daziano, il fattorino della funicolare, mi ha fatto salire senza che io pagassi. A Piazza incontro Din della Maddalena con un cesto di frutta che va al mercato. Din dimentica la frutta e torna indietro con me. Per strada incrocio mia sorella Rita, papà è sulla porta che aspetta. un incontro facile, non piange, il cane mi riconosce e mugola di gioia, mamma è in casa, cerca di non far vedere le lacrime. Papà mi avverte che ha avvolto in carta di giornale qualche grappolo di uva luglienga27, per conservarla per il mio ritorno. Beppe28, come entro in casa, mi dà una manata sulla spalla. «Com è andata? Capisco che non sanno e non parlo. Non voglio raccontare, non mi crederebbero, e se credessero soffrirebbero troppo. Ormai sono ingrassata fin troppo e nemmeno l aspetto fisico denuncia la realtà concentrazionaria. Nessuno potrebbe credere. Il mondo concentrazionario è un pianeta su cui sono approdati milioni di persone; alcune sono ridiscese nel mondo dei vivi, ma i vivi non possono credere ciò che i superstiti hanno visto. Non è possibile raccontare. Quando tento, mi accorgo che gli altri mi guardano stupiti, perplessi: dubitano della mia integrità mentale, mi credono pazza. I più disponibili mi ascoltano educatamente per pochi minuti, poi mi pregano di cambiar discorso perché «non possono sentire , «fa troppa pena , «quell Hitler era proprio pazzo . Un muro si leva fra me e il mondo. 26 funicolare: la funivia che collega Breo, la parte bassa di Mondovì, con Piazza, la parte alta. 27 luglienga: che matura a luglio. 28 Beppe: uno dei due fratelli dell autrice. 195