Primo Levi Vanadio io volevo da lui soltanto uno sconto sulla fattura di una resina difettosa. La situazione era interessante, ma del tutto atipica: coincideva solo in parte con quella del reprobo14 davanti al giudice. In primo luogo: in quale lingua gli avrei risposto? Non in tedesco certo; avrei commesso errori ridicoli, che il mio ruolo non ammetteva. Meglio sempre combattere sul proprio campo: gli scrissi in italiano. I due del laboratorio erano morti, non sapevo dove né come; così pure Goldbaum, di freddo e fame, durante la marcia di evacuazione. Di me, l essenziale lo conosceva dal libro, e dalla corrispondenza aziendale sul vanadio. Avevo io molte domande da porgli: troppe, e troppo pesanti per lui e per me. Perché Auschwitz? Perché Pannwitz15? Perché i bambini in gas? Ma sentivo che non era ancora il momento di superare certi limiti, e gli chiesi soltanto se accettava giudizi, impliciti ed espliciti, del mio libro. Se riteneva che la Ig-Farben16 avesse assunto spontaneamente la mano d opera schiava. Se conosceva allora gli «impianti di Auschwitz, che ingoiavano diecimila vite al giorno a sette chilometri dagli impianti per la gomma Buna. Infine, poiché lui citava le sue «annotazioni su quel periodo , me ne avrebbe mandata una copia? Dell «auspicabile incontro non parlai, perché ne avevo paura. Inutile cercare eufemismi17, parlare di pudore, ribrezzo, ritegno. Paura era la parola: come non mi sentivo un Montecristo, così non mi sentivo un Orazio-Curiazio18; non mi sentivo capace di rappresentare i morti di Auschwitz, e neppure mi pareva sensato ravvisare in M ller il rappresentante dei carnefici. Mi conosco: non posseggo prontezza polemica, l avversario mi 14 reprobo: malvagio. 15 Pannwitz: la persona che, ad Auschwitz, sottopose Levi a una sorta di esame per accertarne le competenze in campo chimico. 16 Ig-Farben: il potente gruppo che controllò l industria chimica tedesca fra il 1925 e il 1945. 17 eufemismi: espressioni che attenuano la forza di ciò che si dice. 18 Orazio-Curiazio: i tre fratelli Orazi e i tre fratelli Curiazi si affrontarono in duello per assicurare la vittoria alle loro città, rispettivamente Roma e Alba Longa. Con questo esempio l autore vuol dire che non si sente un eroe. 209