Boris Pahor Un atto di umanità vano figure sofferenti, con i calzoni rimboccati fino alle ginocchia. Le gambe parevano bastoni gialli pieni di scaglie; qua e là pendeva un piede che aveva la forma di una mazza carnosa. Mi fermai davanti a un carro dove ce n era soltanto uno seduto sulla sponda, così potei poggiare il recipiente di Rivanol e il rotolo di carta sul carro anziché come facevamo di solito per terra, nello stretto spazio fra i binari. Era un francese non più giovane, ma i suoi occhi avevano un umidità normale, senza ancora i riflessi vitrei. Può capitare, anche se di rado, che certi organismi rimangano particolarmente vitali nonostante il corpo sia in uno stato di deperimento estremo, per cui viene da pensare che si portino dietro, fin oltre la morte, la loro speranza istintiva. Aveva un flemmone nel polpaccio sinistro: lì la pelle, altrove rugosa e giallastra, era bianchiccia e tesa come su una testa calva. Ciò significava che il focolaio d infezione era profondo, se aveva senso parlare di profondità in quei tessuti così atrofizzati. «Fa male? , gli chiesi palpando con un dito. «Oui15 , rispose con un cenno del capo, tenendosi il ginocchio con tutte e due le mani. bene che ti faccia male16, pensai; presi il bisturi, lo disinfettai. Ma sentendomi forse un po a disagio per questo intervento diretto su un corpo umano, mi venne da voltare il capo e mi accorsi di essere oggetto dell attenzione di un tipo biondo, che mi fissava mentre puliva la mitragliatrice su un vagone del treno militare. Il suo sguardo non esprimeva soltanto curiosità. Sembrava che gli occhi di quel ragazzo fossero stupiti non soltanto per quelle gambe ciondolanti, ma per il fatto che esseri ridotti in quello stato fossero ancora vivi. Allo stesso tempo però in quegli occhi si leggeva la silenziosa e discreta costernazione17 di un animale nobile, di un cavallo di razza al quale sia stata gettata davanti una carogna, e anche quasi un rispetto, un ammirazione per l infermiere a strisce che tocca uno scheletro, lo accetta con tran- 15 Oui: Sì. 16 bene male: il dolore rivela che il corpo è ancora sensibile, quindi vitale. 17 costernazione: smarrimento. 223