(a cura di Carlo Saletti) © In viaggio verso il Lager assorte in pensieri angoscianti. Fa eco il monotono sferragliare delle ruote, che grava sui cuori e si accorda perfettamente alla lugubre atmosfera. Sembra che il viaggio duri da un eternità. Proprio così, siamo a bordo dell eterno, errante treno ebraico, condotto da stranieri3. Dobbiamo salirci, in balia della loro volontà e del loro umore. Vedi, amico mio, come stanno appiccicati al piccolo finestrino del vagone questi uomini, fissi al loro posto, a guardare fuori verso il mondo libero. Ciascuno di loro vorrebbe saziare lo sguardo, che lascia vagare dappertutto, come se osservasse per l ultima volta. Si ha l impressione di essere in una fortezza mobile, fuori dalla quale scorrono, come in un filmato, le immagini multicolori di un mondo che prende congedo dalla gente imprigionata nel vagone. Sembra proprio che voglia dir loro: «Sazia il tuo sguardo finché mi vedi ancora, perché mi mostro a te per l ultima volta . Osserva, amico mio, qui ci sono due giovani, marito e moglie. I loro sguardi fissano un punto. Tacciono, ma i loro pensieri si fondono e un sommesso sospiro si leva dai loro cuori. Barlumi di teneri ricordi li incantano straniandoli4 dalla realtà; stanno riandando al passato da poco trascorso. Proprio lì, in quella stazione5 si erano incontrati e avevano trascorso insieme le loro vacanze. La loro conoscenza si era presto trasformata in un ardente amore. Fissano quel luogo che sta svanendo dai loro occhi e a cui vengono strappati con violenza; lì se ne va per sempre una parte della loro vita. Avanza e guarda, come due giovani osservano irrigiditi il mondo. Ascolta le parole che la donna dice all uomo, al suo fianco: «Ti ricordi, mio caro, di quel viaggio e di quel giorno nuvoloso d inverno? Pensa a come eravamo estranei l uno 3 eterno stranieri: l espressione metaforica allude alle infinite peregrinazioni a cui gli ebrei sono stati costretti nella loro storia. 4 straniandoli: allontanandoli. 5 quella stazione: il probabile riferimento è alla stazione di Losona, non lontano da Grodno, la città da cui è partito il convoglio. 37