Primo Levi Un mondo aLLa rovescia In una delle più lucide e penetranti ricostruzioni che mai siano state scritte, Primo Levi delinea con mirabile precisione le coordinate su cui si regge la vita del Lager: le identità e i ruoli dei protagonisti, le situazioni in cui essi vengono quotidianamente a trovarsi, le regole e le punizioni a cui sono sottoposti, le precauzioni che devono prendere per sopravvivere anche solo qualche giorno in più. Le sue parole disegnano con implacabile efficacia e senza moralismi un mondo rovesciato, un universo in cui tutto ciò che nella società civile è valutato negativamente violenza, malvagità, egoismo, cinismo diventa normale e inevitabile. Nato da una famiglia ebraica, Primo Levi (Torino, 1919-1987) compì nella sua città dapprima gli studi liceali poi quelli universitari, conseguendo la laurea in chimica con il massimo dei voti. Nel 1943 si unì a un gruppo di partigiani operanti sulle montagne valdostane, ma nel dicembre dello stesso anno fu catturato dalla milizia fascista. Deportato ad Auschwitz, nel campo di lavoro di Buna Monowitz, fu liberato dalle truppe russe e poté ritornare a Torino, dove riprese il suo lavoro di chimico, che svolse per tutta la vita, accompagnandolo ben presto con un intensa attività letteraria. Nell'aprile 1987 fu trovato morto alla base della tromba delle scale di casa sua, probabilmente in seguito a un gesto suicida. In seguito all enorme successo ottenuto da Se questo è un uomo (1947), libro in cui descrive l esperienza vissuta ad Auschwitz, Levi pubblicò numerose altre opere, fra cui scritti autobiografici, raccolte di racconti, romanzi, saggi e poesie (Ad ora incerta, 1984). Da: Primo Levi, Se questo è un uomo, Torino, Einaudi, 1989. 53