VIVERE NEL LAGER ratori dell ingegno raramente possedevano; il coraggio morale che spesso volevano impiegare in sostituzione di quello fisico, non valeva un fico secco. Si poteva ad esempio porre il problema di impedire a un borsaiolo professionista di Varsavia di rubarci le stringhe. In questi casi poteva tornare utile un buon cazzotto mentre era inservibile quell ardimento spirituale che spinge un giornalista politico a mettere a repentaglio la propria esistenza pubblicando un articolo sgradito. Inutile precisare che solo molto raramente l avvocato o l insegnante liceale erano in grado di dare un pugno a regola d arte e che anzi il più delle volte erano loro a subirlo: e in questi frangenti dimostravano di non essere, nell incassare, molto più abili che nel dare. Gravi erano anche le questioni inerenti alla disciplina del campo di concentramento. Chi in precedenza aveva esercitato una professione dell ingegno di norma non era molto abile nel Bettenbau (farsi il letto). Ricordo compagni colti e istruiti, costretti ogni mattina a lottare, madidi di sudore, con il saccone e le coperte, senza per questo giungere a un qualunque risultato accettabile, cosicché durante il lavoro erano dominati dall angosciosa idea che una volta tornati al campo per punizione sarebbero stati percossi o privati del cibo. Non erano all altezza né del rifarsi il letto, né dell energico «M tzen ab! (giù i berretti!), né, tantomeno, azzeccavano, nei confronti del Block ltester (anziano della baracca) o della SS, quel modo di parlare vagamente deferente4 eppure consapevole, che talvolta consentiva di scansare un pericolo. Nel campo non godevano quindi della stima degli H ftlingsvorgesetzten (superiori prigionieri) e dei compagni, e sul lavoro erano disprezzati dai lavoratori civili e dai Kapos. Ma c è di peggio: essi non riuscivano nemmeno a farsi degli amici. Nella maggior parte dei casi erano costituzionalmente impediti a utilizzare spontaneamente il gergo del campo, l unica forma accettata di comunicazione reciproca. Si discute molto oggi delle difficoltà di comunicazione dell uomo moderno, soste4 deferente: ossequioso, sottomesso. 66