Ruth Kl ger Un miRacolo ad aUschwitz Fra i numerosi incubi che assillano la vita dei deportati, uno dei più temuti è il momento della selezione. Periodicamente, infatti, essi vengono sottoposti a un controllo per stabilire se la loro condizione fisica sia tale da assicurare prestazioni lavorative di buon livello. Per superare questa sorta di macabro esame occorre avere non solo un organismo ancora relativamente forte, ma anche un età adatta: i vecchi e i fanciulli, in pratica, non hanno speranza di essere prescelti, e dunque la loro sorte è segnata. Eppure, anche in un luogo orribile come il Lager, può accadere che si incontri un angelo, o semplicemente una persona che non ha ancora perso la propria umanità. E così, di fronte all impassibile giudice infernale il milite delle SS , grazie a un meraviglioso atto di altruismo e a un piccolo inganno, il miracolo si compie. Ruth Kl ger, nata a Vienna nel 1931, venne internata da bambina prima a Theresienstadt e dopo ad Auschwitz. Fu tra i pochissimi bambini che sopravvissero ai Lager, grazie soprattutto al rapporto con la madre, rimasta sempre accanto a lei, e alla solidarietà che nasce talvolta fra i deportati. Dopo la caduta del nazismo, trascorse un breve periodo in Germania, ma poi emigrò con la madre negli Stati Uniti dove insegna Letteratura tedesca all Università di Irvine e dove collabora alle pagine culturali dei principali quotidiani tedeschi. Da: Ruth Kl ger, Vivere ancora, Torino, Einaudi, 1995, traduzione di Andreina Lavagetto. 89