«Beh, questi ci sono anche da noi…»
«È vero, ma non te li ho ancora descritti: si tratta di un grande palazzo, non di una bettola. Per dare riposo ai messaggeri imperiali sono a disposizione letti con lenzuola di seta. Quanto ai cavalli, poi! Pensa che ogni janb ospita fino a quattrocento cavalli, tra cui scegliere quello con cui continuare la strada. Quattrocento!
E, se consideri che in tutto il territorio dell’impero i janb sono ben diecimila, ebbene, facendo il conto…»
«Vorresti dire che…»
«Sì», ride Marco, «voglio dire che sono almeno duecentomila i cavalli sempre disponibili per portare in sella i messaggeri del Gran Khan e sfido qualunque altro regno al mondo a potersi permettere un’organizzazione simile!»
«Pazzesco!», si entusiasma Rustichello.
«Vedi che questi barbari non sono poi così barbari…», lo canzona Marco. «E questo funziona sulle strade imperiali. Se una notizia deve andare o venire in luoghi senza strade, ci sono messaggeri a piedi che corrono a perdifiato per tre miglia e, al loro scadere, trovano un altro messaggero che raccoglie il dispaccio e incomincia a correre a sua volta, e così via. Con questi sistemi, il Gran Khan è in grado di ricevere in un giorno e in una notte messaggi che arrivano da luoghi lontani dieci giorni di cammino».
«Va bene! Ma non sarà così dappertutto».
«È vero: ci sono delle regioni particolarmente selvagge e inospitali dove le distanze tra un janb e l’altro sono maggiori: in qualche caso anche quaranta miglia13. Ma pensa alla saggezza del Gran Khan: visto che quei luoghi erano spopolati e sarebbe stato più difficile assicurare ai suoi messaggeri ogni conforto possibile, ha mandato presso ogni janb di quel genere gruppi di contadini che lavorassero la terra e si occupassero dei cavalli. Questo ha fatto sì che quasi ovunque intorno al janb finisse per nascere un villaggio o addirittura un grosso paese, là dove prima non vi era nulla».

13 quaranta miglia: 56 km circa.