«Certo, al Gran Khan non mancano i sudditi. Ma quanti sono?»
«Contarli è impossibile, ma considera che in quei Paesi ogni uomo ha molte mogli e, di conseguenza, avere almeno trenta figli è considerato abbastanza normale. E, dunque, se ogni uomo genera trenta discendenti, capisci bene che l’ultimo problema di Kublai è di preoccuparsi per la scarsità di sudditi!»
«E che cosa mangia tutta questa gente?»
«Il riso è il loro piatto principale. Poi consumano anche miglio e panìco14. Non conoscono il pane come il nostro. Mescolano volentieri i cereali con il latte o con la carne. È bello vedere come ogni fazzoletto di terra sia coltivato con la massima cura, mentre hanno poi una vera passione per i cavalli, che sono numerosissimi, tanto che ogni uomo che parta per la guerra porta con sé almeno otto cavalcature».
«Possibile che una popolazione così numerosa sia tutta libera dalla povertà, visto che da noi la maggior parte delle persone, diciamolo pure, se la passa davvero male?»
«Non ho detto questo. Certo che, in un impero così vasto, capita di tutto: inondazioni, siccità, invasioni di cavallette, terremoti.
Ma il Gran Khan non resta a guardare: manda messaggeri ovunque con il compito di informarsi delle situazioni locali e, se una regione è colpita da qualche calamità, non soltanto i suoi abitanti sono esonerati dalle tasse, ma provvede che vengano spediti a quei poveracci dei viveri e dei semi per preparare i futuri raccolti. Allo stesso modo si occupa degli allevatori che, specie d’inverno, hanno forti perdite tra il bestiame: anche questi, se ne hanno diritto, vengono esonerati dalle tasse e aiutati in ogni modo possibile».
«Ecco i vantaggi di un grande impero: quando una regione è in difficoltà, non tutte le altre sono nella stessa condizione e possono fornire di che aiutare i più sfortunati!»
«Ciò a patto che chi li governa sia un uomo saggio e generoso».
14 miglio e panìco: il primo è un cereale meno pregiato del grano o del riso; il secondo è usato oggi soprattutto per l’alimentazione degli uccelli in gabbia.