«È soprattutto il fiele20 che contiene nello stomaco, ad essere ricercato. Lo usano come medicamento: se si è morsi da un cane
rabbioso, se ne beve un poco e subito si guarisce; se una donna stenta a partorire, un sorso di fiele la aiuta immediatamente; e, infine, se è in corso un’infezione in qualunque parte del corpo, cospargendo la parte colpita, si ottiene la cicatrizzazione in pochi giorni21»
«E… funziona?», domanda Rustichello, dubbioso.
«Io non l’ho mai visto all’opera di persona, questo fiele, ma persone degne di fede mi hanno assicurato che l’effetto è praticamente garantito…»
«Sarà…», borbotta l’altro, poco convinto.
Marco non si offende: sa che sta narrando migliaia, milioni di fatti e luoghi straordinari. Come possono gli altri, che non hanno visto, non meravigliarsi? Riprende a raccontare:
«Se si va per cinque giorni verso Ovest, si arriva alla provincia di Zardandan22. Nessuno sa leggere e scrivere, e sono persino senza medici: quando qualcuno si ammala vengono chiamati i maghi.
Ne arriva di solito un piccolo gruppo che si fa dire dall’ammalato che cosa si sente, poi incominciano a suonare degli strumenti che hanno portato con loro e alcuni ballano a lungo, fino a che uno di essi non cade a terra, sfinito e con la bocca schiumante.
Pensano che sia il segno che un diavolo gli è entrato in corpo e che, facendo domande all’uomo, questi ripeterà ciò che gli suggerisce il demone. Se la risposta è che il diavolo, offeso dall’ammalato, non vuol perdonargli, significa che per il paziente non c’è speranza: morirà; se invece il diavolo ammette di poterlo perdonare, detta le sue condizioni: “sacrifichi questo e quest’altro animale; offra questa e quest’altra bevanda; e si faccia festa con i maghi, in modo che anche il diavolo si rabbonisca e il malato possa guarire”.

21 se si è morsi da un cane rabbioso… in pochi giorni: la medicina tradizionale cinese utilizzava e ancora utilizza molti ingredienti animali e vegetali per i suoi rimedi.
22 Zardandan: la porzione di Yúnnan che oggi confina con il Myanmar (un tempo, Birmania).