«L’ho detto, l’ho ripetuto e lo ripeto ancora: quel Kublai è un gran furbacchione».
A Marco dà un po’ fastidio questa confidenza che Rustichello si prende nei confronti del Gran Khan, ma non dice niente: a volte, con gli amici, è anche bene tacere.
Tanto più che Rustichello si mostra adesso tutto infervorato:
«Quindi posso scrivere che tu hai visitato tutto ma proprio tutto l’Oriente!»
L’altro ride di cuore:
«Ma è impossibile, amico mio! L’Oriente è troppo grande perché un uomo viva abbastanza da visitarlo tutto! Ci sono intere regioni di cui ho soltanto sentito parlare: magari ho saputo molte cose su di esse ma non ci sono andato…»
«Per esempio?»
«Vuoi un esempio? Beh, vediamo: ecco! Per esempio, Cipangu!»
«Cipangu? Che posto sarebbe?»
«È una grande isola che dista millecinquecento miglia8 dal Catai e si trova in pieno Oceano9. La abita un popolo di pelle bianca10 e dai modi gentili. Sono indipendenti e possiedono una sterminata quantità di oro ma non commerciano con nessuno e nessuno può sbarcare sulle loro coste. Il loro signore abita in un palazzo dove le tegole sono d’oro massiccio, e d’oro sono anche i pavimenti, i telai delle finestre e le decorazioni alle pareti delle sale. E poi possiedono perle di un delicato color rosato e ve ne sono tante che si ha l’abitudine, quando si seppellisce un defunto, di mettergliene in bocca una, come portafortuna».
«È strano che quel furbacchione del Gran Khan non abbia sottomesso anche questa regione, se è così ricca come dici!»

8 millecinquecento miglia: circa 2.100 km.
9 in pieno Oceano: Marco si riferisce al Giappone che, in realtà, si trova a 900 km dal porto cinese di Shanghai.
10 pelle bianca: la pelle dei giapponesi è in genere più chiara di quella dei cinesi; Marco, non avendola vista dal vero, conclude che sia decisamente bianca.