«Se ti sembrano così questi, allora ti parlo degli yoghi8: quelli, sì, che ti stupiranno! Incomincio con il dirti che possono vivere centocinquanta e anche duecento anni9 e per tutto questo tempo restano vivaci come se ne avessero un terzo o un quarto. Mangiano esclusivamente riso e latte. Beh, no, veramente hanno anche un altro alimento ma è così strano… Insomma, due volte al mese e fin dall’infanzia prendono dello zolfo e del mercurio, ne fanno un miscuglio e lo bevono10. Vanno in giro completamente nudi ma sono molto rispettati da tutti per la loro vita austera: pensa che non usano piatti o scodelle, ma si accontentano di una foglia un po’ grande dove appoggiare il poco cibo. Inoltre deve essere una foglia raccolta già secca perché, dicono, se si strappasse una foglia verde, la si farebbe morire e, poiché anche le foglie hanno un’anima, sarebbe un delitto. Infatti non mangiano mai verdure colte apposta: consumano soltanto erbe o radici già secche naturalmente. Dormono in terra, senza nessuna coperta e nessun vestito: così, nudi come vivono. Ma, poiché credono nella superiorità del bue, ne portano una piccola immagine di bronzo legata con una cordicella intorno alla testa e in modo che la scultura stia al centro della fronte».
«Secondo me, tutti quei digiuni li rendono un po’ suonati…»,
borbotta Rustichello mentre finisce di scrivere queste cose.
«Ma dai!», si secca Marco. «Come fai a non sentire rispetto per gente che vive in un modo così severo?»
«No, no, io, il rispetto, lo sento! È che non riuscirei mai a fare una vita simile…»

8 yoghi: sono i seguaci della filosofia yoga, un insieme di pratiche di autodisciplina e di tecniche fisiche che hanno come obiettivo di acquistare una maggiore capacità di concentrazione e, a un livello superiore, di unirsi allo Spirito Assoluto che, secondo le religioni indiane, costituisce l’Universo.
9 centocinquanta… anni: un’evidente esagerazione.
10 zolfo… bevono: cosa molto improbabile, visto che il mercurio è velenoso.