«È davvero un gran porto.Tutta la merce che arriva dall’Oriente e che prosegue poi per l’Egitto e per il Mediterraneo passa da lì: puoi immaginare quindi che traffico incredibile! E aggiungi che, a loro volta, i mercanti che vanno a vendere i loro magnifici cavalli in India salpano da questi stessi moli. Il Sultano di Aden non fa altro che imporre tasse agli uni e agli altri: gli basta questo per essere uno degli uomini più ricchi del mondo. Aggiungi poi che, oltre ad Aden,egli ha un altro porto fiorente che si chiama Escier34 dove capita una cosa che non crederesti…»
«Che cosa?»
«Ebbene, siccome la zona è molto arida ma, in compenso, il mare è ricchissimo di tonni, la gente di Escier ha abituato il bestiame a nutrirsi soltanto di pesce».
«Impossibile!», sbotta Rustichello che solleva la mano dalla carta, come se si rifiutasse di annotare una cosa in cui non crede.
«No, no, è vero!» e questa volta Marco la prende sul ridere. Si rende conto che è difficile crederlo. Eppure… «Mangiano pesce i cavalli, i cammelli, i montoni e anche i buoi».
«Ma, dai! Te lo vedi un cavallo che mangia un tonno?» e il toscano ha davvero smesso di scrivere.
Marco non si arrende:
«Non ho detto che mangino tonni: il pesce destinato agli animali è quello di piccola taglia. Lo pescano tra marzo e maggio, poi lo fanno seccare e nutrono così il loro bestiame per tutto l’anno. Ormai i cavalli sono così abituati che lo mangiano persino fresco, appena pescato».
«Mah!», brontola ancora una volta Rustichello, riprendendo a scrivere e annotando anche questa stranezza.
«Ti dirò di più», aggiunge Marco con un sorriso malizioso. «Con il pesce quelli di Escier fabbricano anche dei biscotti…»
«No!» Rustichello mette giù la penna e incrocia le braccia.
«Questo, non lo scrivo!»
34 Escier: probabilmente Marco si riferisce a quella che oggi è Ash Shihr, a metà strada tra Aden e il confine con Oman, sempre affacciata sul Golfo di Aden.