«Diecimila…», Rustichello parla tra sé, mentre sta facendo dei rapidi conti mentali. «Significa che vinse ben cento scontri!»
«Esattamente. Tieni presente che la ragazza era alta, forte, agile e caparbia: una lottatrice di prima scelta! Nel 1280 si presentò alla prova il figlio del re di Pumar8. Era un bellissimo ragazzo a cui andarono subito le simpatie del re e della regina. In più, tutti sapevano che era un vero campione nella lotta, al punto che mise in palio, non cento cavalli, ma mille! Insieme, i due formavano una coppia splendida e Caidu,appena prima che iniziasse lo scontro, suggerì alla figlia in un orecchio di lasciare che vincesse il suo avversario… Ma quella, niente! Sdegnosamente disse che avrebbe piegato anche lui.Tutti nella sala tenevano per il giovane e le speranze crescevano perché, effettivamente, era già passato il tempo in cui di solito Aigiaruc metteva spalle a terra i suoi rivali, ma il principe era sempre ancora in piedi.Tutti si convinsero che era la volta buona ma, quando sembrava certa la vittoria del ragazzo, ecco che la principessa lo atterrò e, con un atto di forza, gli inchiodò le spalle al suolo. L’altro non poté fare altro che dichiararsi sconfitto e cedere i suoi mille, magnifici cavalli».
«Che ira di Dio! E che ne è stato della principessa?»
Marco si mette a ridere:
«Quello che la logica suggerisce: suo padre si rese conto che non era davvero fatta per il matrimonio; provò a portarla in guerra con sé e scoprì che era una combattente valorosa e senza paura.
Addirittura si cacciava nelle fila nemiche, afferrava un avversario e lo trascinava a viva forza fin tra i suoi, prendendolo prigioniero».
«Meglio non trovarsela davanti!»
«Sì, non te lo consiglio» e, senza volerlo, lo sguardo di Marco si posa sulle esili braccia del suo amico. Beh, si può combattere in tanti modi: con la spada, ma anche con la penna!

8 Pumar: località sconosciuta, probabilmente immaginaria.