«Non si sa. Colui che ebbe l’incarico di eliminarlo ubbidì alla lettera ad Argon: non soltanto lo uccise ma fece in modo che nemmeno il cadavere fosse ritrovato. Era come se la Terra lo avesse inghiottito o, se preferisci, come se non fosse mai esistito. Argon regnò per sei anni e poi, come ti ho già detto, morì lasciando erede suo figlio Casan».
«Che però tu non hai trovato, quando sei arrivato con la principessa Cocacin».
«Infatti. Casan era a sua volta lontano, più o meno come suo padre all’epoca della successione. Così la storia si ripeté quasi uguale: un fratello del re defunto si impadronì del potere. Ed era quel Chiacatu di cui ti ho parlato».
«Un altro usurpatore!»
«A Chiacatu non andò poi così bene: dopo appena due anni morì, e qualcuno sostiene che sia stato avvelenato. Ma ecco spuntare un altro pretendente al trono: il cugino di Chiacatu, Baidu, se ne appropriò, approfittando del fatto che Casan stava ancora raccogliendo truppe per tornare nella capitale e reclamare i propri diritti».
«Che roba! Possibile che non esista più gente leale?»
«Il potere fa impazzire gli uomini. È una specie di frenesia che porta a fare cose terribili pur di riuscire nei propri intenti. Ma, questa volta, Casan era pronto: marciò contro Baidu e lo sconfisse completamente, anche perché, al momento della battaglia, molti che erano con il traditore passarono dalla parte del sovrano legittimo.
Era il 1294: il giovane divenne re e sposò la bella Cocacin».
«Finalmente una buona notizia!» Poi Rustichello guarda Marco e sembra un po’ dispiaciuto: «Insomma, il vostro viaggio stava per finire, dico bene?»