«Si ubriacano?»
«Come i nostri contadini nei giorni di mercato!», ridacchia allegramente Marco. «Se ne tornano a casa barcollando ed è forse l’unica volta che non sentono il freddo che c’è intorno…»
«E tutto questo, l’hai sentito raccontare a Trebisonda?»
«Sì, e ho anche avuto l’occasione di venire a conoscere tutto quello che accadde quando ci fu quella guerra tra Barca Khan e Alau: quella che aveva fatto cambiare itinerario a mio padre e a mio zio durante il loro primo viaggio10, se ti ricordi…»
«Certo, che mi ricordo! E, comunque, è tutto scritto qui!», e Rustichello batte la mano, con un certo orgoglio, sul mucchio di carte che ha ormai raggiunto una bella consistenza. È la fierezza dello scrittore che sa di avere tra le mani un buon materiale.
«Bene. Allora, nel 1261 sia Barca, re dei Tartari occidentali, che Alau, sovrano di quelli orientali, avevano intenzione di sottomettere una certa provincia. Il problema era che si trattava della stessa provincia! Quando seppero le intenzioni l’uno dell’altro, entrambi dichiararono a gran voce che quel territorio sarebbe stato loro e che sarebbe occorso un malanno a chi avesse provato a impedirlo. Capisci che, dopo simili affermazioni, la guerra era inevitabile. Avevano forze disuguali, poiché, mentre Alau poteva contare su centomila cavalieri, Barca aveva un esercito di trecentocinquantamila uomini. Il primo si mise in marcia e finì per accamparsi in una vasta pianura che si trova tra le Porte di Ferro11 e il Mare di Sarai12. Barca Khan, a sua volta, si accampò poco lontano; radunò i suoi ufficiali e spiegò loro che la ragione era dalla loro parte e lo era anche la forza, poiché erano tanto superiori al nemico. Avevano fatto un lungo cammino per respingere l’invasore e adesso non restava che combattere e vincere».
«Mi sembra il discorso di un uomo sicuro di sé».
10 Barca… viaggio: vedi capitolo 1.
11 Porte di Ferro: uno stretto passaggio che si trova tra le montagne del Caucaso e il Mar Caspio, all’altezza della cittadina di Derbent, nella Russia meridionale.
12 Mare di Sarai: il Mar Caspio