«La Tartaria?» e Rustichello resta a bocca aperta.
«La Tartaria, amico mio. Proprio la Tartaria. Non si riesce a pensare a un luogo più lontano, non è vero? Eppure, se ti dicessi…
Magari, dopo, ti dirò ben altro! Insomma, per tornare a loro due, volevano arrivare fino al cospetto di Barca Khan17 che domina sulla regione delle grandi praterie e dei deserti che stanno sopra e intorno al mar di Gheluchelan18. Speravano infatti di vendere con buon profitto a quel ricchissimo sovrano una grande quantità di gemme splendide che avevano acquistato a Costantinopoli».
«Si trattava di un viaggio piuttosto pericoloso…»
«Sì, abbastanza, è vero, ma erano uomini esperti e, in più, avevano il vero spirito del mercante il quale sa che, a restare seduto nella propria casa, non arriva alcun guadagno: occorre muoversi, viaggiare, anche rischiare! Da principio andarono a Soldaia19, in Crimea, e, fin qui, potevano contare sulle basi commerciali che noi veneziani abbiamo stabilito nel Mare Maggiore20. Quando però si mossero verso Nord, andarono davvero incontro all’ignoto. Si spostavano a cavallo. Tutti in quella regione utilizzano il cavallo e i bambini imparano a stare in sella quasi prima di incominciare a camminare. Le distanze sono enormi e un uomo a piedi non riuscirebbe mai ad arrivare da un centro abitato a un altro
17 Barca Khan: il termine Khan (o Kan) significa in lingua mongola “imperatore”.
18 mar di Gheluchelan: il mar Caspio. Si trattava del dominio dei Tartari occidentali, conosciuto anche come l’Orda d’Oro.
19 Soldaia: è l’odierna città di Sudak.
20 Mare Maggiore: oggi è chiamato Mar Nero.