Comunque, attraversarono prima un gran fiume21, poi una pianura ricoperta di pascoli verdi, all’infinito. Andavano, andavano: sembrava che tutto il mondo fosse un unico, sterminato pascolo, dove delle strane pecore, dal muso appuntito22, pascolavano a migliaia ma selvatiche, non di proprietà di qualcuno. Alla fine, arrivarono a un fiume dieci volte più grande del primo23, sulle rive del quale sorge la città di Sarai24».
«Era lì che si trovava questo Barca?»
«Non lì, ma a Bolgara25, che è sullo stesso fiume di Sarai ma più a Nord. Il Khan si mostrò molto accogliente e ben disposto.
Quella è gente che ama le persone calme e riflessive: mio padre e mio zio erano esattamente così; furono quindi subito apprezzati e interrogati con grande cortesia sui motivi del loro viaggio.
Essi non si fecero certo pregare e gli mostrarono i loro tesori.
Barca Khan ammirò quelle gemme dai riflessi meravigliosi e le acquistò immediatamente, pagandole tra l’altro il doppio del loro valore».
«Mi sa che quei due dovevano essere dei gran furbacchioni!»
Marco ride di cuore:
«Erano mercanti ed erano veneziani: è una miscela esplosiva!»
Scoppiano a ridere tutti e due, e fa impressione tanta allegria in un luogo cupo e spoglio come quello. Ma, si sa, basta poco per distrarre li uomini dai loro crucci momentanei: i genovesi erano duri ma non crudeli e, dunque, li avrebbero di sicuro prima o dopo liberati. Perché, dunque, disperarsi oltre un certo limite?

21 gran fiume: qui Marco si riferisce al Don, un fiume lungo 1870 km, che scorre tutto in territorio russo e che sbocca nel mar d’Azov, a Est della Crimea e comunicante con il mar Nero.
22 strane pecore, dal muso appuntito: si tratta delle antilopi sàiga che vivono, appunto, in quelle regioni.
23 un fiume dieci volte più grande del primo: è il Volga, lungo 3531 km, che si getta nel mar Caspio e che, alla foce, ha una larghezza impressionante.
24 Sarai: oggi probabilmente Astrakan, sul Volga, nel punto in cui si getta nel mar Caspio.
25 Bolgara: la capitale dell’Orda d’Oro.