«Per esempio?»
«Beh, voleva conoscere tutto del nostro mondo. Era curioso di sapere come si regolassero i nostri imperatori per governare saggiamente. Ma non soltanto: gli interessava qualsiasi cosa, dal modo di fare la guerra, alle leggi, agli usi dei diversi popoli. Era soprattutto incuriosito dal Papa e dalla Chiesa di Roma: voleva a ogni costo stabilire buone relazioni con il Pontefice. Dopo molti giorni di domande e risposte, annunciò a mio padre e a mio zio la propria decisione: chiedeva loro di far parte di un’ambasceria che lui avrebbe inviato al Papa.Essi non potevano certo rifiutargli nulla ma in questo caso accettarono con vero entusiasmo. Il Gran Khan fece allora chiamare Cogatal, uno dei suoi più importanti baroni, e gli diede disposizioni perché accompagnasse i due latini fino a Roma e lì si presentasse al Papa».
«Certo, pur essendo un barbaro, dimostrava uno straordinario rispetto per Sua Santità».
«Non era affatto un barbaro! Pensa che, nelle sue lettere, scritte in turco perché fossero traducibili più facilmente, chiedeva al Pontefice che inviasse in Catai cento uomini sapienti, ben istruiti nella religione e in ogni scienza, perché dimostrassero ai Cinesi e ai Tartari, e a chiunque altro, la superiorità della religione cristiana.
Espresse poi un desiderio che, da solo, ti può far capire quanto fosse sincero nelle sue intenzioni: chiese a mio padre e a mio zio che, tornando da lui, passassero da Gerusalemme e si facessero affidare un po’ dell’olio santo che brucia nella lampada accesa sopra il Santo Sepolcro di Cristo2».
«C’è dunque la concreta possibilità di convertire alla Fede tutto l’Oriente e la sua popolazione!»
Marco allarga le braccia:
«Non sarà così facile: parliamo di milioni e milioni di uomini...»
2 Santo Sepolcro di Cristo: la chiesa del Santo Sepolcro, sorta dove, secondo una tradizione confermata dagli scavi archeologici, sorgeva il Sepolcro di Gesù e anche il Golgota, dove Egli venne crocifisso, è il luogo più santo di tutto l’insieme dei monumenti cristiani a Gerusalemme.